Sito Archeologico di Tharros

Sito Archeologico di Tharros

Alcune teorie riguardanti all’area archeologica di Tharros stabiliscono che la città fu fondata dai Fenici nell’VIII secolo a.C. Questa tesi tradizionalmente sostenuta è stata recentemente riveduta e sottoposta a più accurate considerazioni, soprattutto dopo il rinvenimento di alcune porzioni dell’antico insediamento durante lo scavo nell’adiacente laguna di Mistras. Un muro sommerso lungo circa 100 metri sembra facesse parte di una struttura portuale ben più antica dell’epoca fenicia, infatti solo nel 1200 a.C. il livello del mare salì, inghiottendo le esistenti costruzioni. Sicché si ipotizza la presenza di un insediamento nuragico presente lì nell’età del bronzo

Successivamente alla colonizzazione cartaginese, sui resti di un precedente villaggio nuragico posto sulla cima di una collina chiamata Su Murru Mannu (anche se in letteratura si trova spesso la dicitura “muru”, frutto di un’incomprensione del Taramelli) , i punici fondarono un tofet, un’area sacra all’aperto tipica di diversi insediamenti punico-fenici del Mediterraneo occidentale; i tofet sono considerati come un indicatore di urbanizzazione.

Nonostante la difficoltà datare con precisione a quale secolo risalga il nucleo iniziale, dalla sua costruzione fino all’abbandono (avvenuto nel 1070 d.C.) il sito fu sempre abitato: prima dai Punici ed infine dai Romani.